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-COMMENTI-CAAD 2006-Valentina Pennacchi-
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LOTTA AL CUBO - PETER EISENMAN

E’ interessante per conoscere e capire in pieno l’opera di Eisenman ripercorrere le fasi salienti che hanno segnato la sua vita professionale.

Da un processo linguistico di implosione (opera di smontaggio trattenuta dalla struttura dell’opera), legato all’erosione e all’esplosione di Terragni, che lui studia attentamente.  Si passa a una fase che si fonda sull'idea che esista autonomia tra i linguaggi, e che si possa creare una grammatica per inventare un testo con le sue regole interne di composizione. Per la prima volta gli architetti acquisiscono uno statuto per riuscire a vedere l’architettura sotto angoli diversi ed eccentrici, abbandonando completamente l’idea di pratica sintetica, presente fino ad allora. Questa fase è individuata nella vita professionale di Eisenman con la collaborazione con i New York Five, caratterizzata da esiti formali abbastanza uniformi tra i cinque architetti (Meier,Graves,Hejduk,Gwatmey&Siegel).
Per una nuova fase abbastanza lunga, Eisenman inizia a ragionare e giocare sulla “visione”, inizia un nuovo tipo di ricerca, che approderà ad un concetto fondamentale per lui, che sarà quello del contesto.L'architettura non è più solo una macchina alla conquista di un nuovo luogo, ma si opera in luoghi già edificati. Trova nel palinsesto una nuova idea progettuale, dove il contesto si muove concettualmente attraverso le stratificazioni temporali e storiche. Molto interessante è poi la tecnica dell’ in between dove inserisce nuovi edifici tra edifici preesistenti, negli interstizi creati dal costruito, per rivalutare e attribuire una nuova interpretazione dello spazio esistente.

In conclusione è dunque chiaro che l'architettura di Eisenman prende vita da un processo mentale, che analizzando le varie parti visibili e invisibili – presenti e storiche del territorio giunge a individuare nuove traiettorie e nuove parti del testo.
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